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Oggi è uscito il logo della candidatura italiana alle Olimpiadi 2026:

 

E ci risiamo con la tragedia dei loghi per i grandi eventi, o che in generale finiscono sotto i riflettori, e della febbre del “io saprei farlo meglio”.

Intendiamoci, neanche a me piace, per niente. Anche io rimango spesso basita da quello che l’Italia riesce a produrre in simili occasioni. Nello specifico questo logo mette insieme la silhouette del Duomo di Milano (anche se credo che il tutto si svolgerà a Cortina), con una pista da sci e l’immancabile bandiera italiana che patriotticamente viene utilizzata su tutto, come il basilico. L’immagine è sbilanciata e i tratti eccessivamente sottili. Troppi segni messi insieme da decifrare, ecc ecc.

Abbiamo studiato anche noi grafica, lo sappiamo come si fanno i marchi.

Nonostante questo trovo veramente vergognoso il modo che hanno alcuni di sputare sul lavoro degli altri, senza conoscerne le motivazioni, dinamiche, brief, prima proposta, seconda proposta, millesima proposta…senza avere la minima idea di come si è arrivati all’elaborato finale e perché, scrivendo cose del tipo:

 

Sei bravo tu invece…ma chi sei? Questi ragazzetti dovrebbero imparare tante cose prima di poter comunicare con il mondo in modo così prepotente. Una breve guida, che chiamerei “LIFE FOR DUMMIES”:

  1. Educazione: esprimi la tua idea nel rispetto delle altre persone, non ti trincerare dietro la brevità di un tweet
  2. Professionalità: sostieni la tua idea con argomentazioni e dai spunti interessanti alla comunità dei designer, se vuoi uscirne bene, analizzando ad esempio la scarsa riproducibilità del logo
  3. Riflessione: ricorda che c’è sempre un motivo per il quale si è arrivati a quella proposta
  4. Umiltà: considera che, se il lavoro non è stato affidato a te, un motivo ci sarà. Forse non è da ricercarsi nelle tue qualità di grafico, ma sicuramente non sei riuscito ad arrivare “ai piani alti” e farti notare.

Spero che la guida #lifefordummies vi sia stata utile, al prossimo tutorial!