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Le reactions di Facebook sono state introdotte nel 2015 con l’intento di incrementare le interazioni tra gli utenti, consentendo loro di esprimere emozioni basilari senza necessariamente spingersi a lasciare un commento.

Le reactions di Facebook sono state introdotte nel 2015 con l’intento di incrementare le interazioni tra gli utenti, consentendo loro di esprimere emozioni basilari senza necessariamente spingersi a lasciare un commento.

Da allora i Social Media Manager le hanno utilizzate non solo per monitorare il sentiment del pubblico nei confronti dei contenuti, ma anche come call-to-action, trasformandole in pulsanti di risposta nei sondaggi, da subito più efficaci della funzione “Sondaggi”.
Oggi ti riporto 6 cose che non sai sulle Facebook Reactions.

1) Le Facebook Reactions hanno un’origine scientifica

Dopo 50 anni di ricerca scientifica sono state individuate le emozioni espresse a livello non verbale universalmente, cioè allo stesso modo da parte tutti gli esseri umani, in tutto il mondo.

2) Le Reaction sono positive

Nonostante la presenza di due reaction negative (tristezza e rabbia), sono state escluse le emozioni più distruttive, che avrebbero potuto inibire gli utenti, inducendoli a ridurre le pubblicazioni: paura, disgusto e disprezzo.

3) Le Reactions sostituiscono i commenti

Clicchiamo semplicemente sull’iconcina e ci sentiamo soddisfatti di aver interagito con i nostri amici su Facebook. In questo modo risparmiamo energie ed evitiamo di esporci con un commento.

4) A breve potrebbe cambiare qualcosa

Facebook intende puntare sulla qualità dei contenuti e ridurre la pressione mentale causata dal contatore dei like. Ecco perché in Australia è in sperimentazione la rimozione del numero di reactions.

5) Potrebbe arrivare la reaction al coronavirus

La ricercatrice Jane Manchun Wong ha rivelato in un tweet che Facebook sta lavorando ad una nuova reaction a tema Coronavirus, che servirebbe ad esprire la volontà di continuare a lottare tutti insieme.